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Sara Tommasi choc: "Mi hanno drogata per girare il video hard"




Ho girato il film porno perché mi hanno imbottito di cocaina. Questa la pesantissima accusa che Sara Tommasi dalle pagine del sito dell'ex fidanzato Luigi Marra ha lanciato all'indirizzo dei produttori della pellicola hard "Sara contro tutti"che la vede protagonista.

FOTO SHOCK: NAOMI CAMPBELL STA DIVENTANDO CALVA



















Olimpiadi, la Cina fa il pieno di medaglie Ecco come allenano i bambini





Lo sport da bambini, come qualsiasi altro hobby o passione, è considerato dal bambino stesso come un divertimento o un passatempo. In Cina le cose sembrano essere totalmente diverse. In Cina, i piccoli atleti, si allenano per vincere a tutti i costi, costi che vengono affrontati dai bambini stessi a suon di disciplina ferrea (più sottomissione che disciplina) e da un allenamento incessante sull'orlo della tortura. Proprio questo allenamento, insieme all'enorme mole demografica del paese (1,4 miliardi di persone), farebbe sì che la Cina sia sempre nella prima posizione nel medagliere olimpico.

Gli ori cinesi passano come ori "scandalosi" per via delle performance mai viste prima, a tal punto da creare polemiche su un possibile uso di sostanze dopanti da parte degli atleti. La Cina crea robot, bambini atleti immolati sull'altare della bandiera nazionale.

Nasce bimba, si presentano tre "papà": lite in ospedale, arrivano i carabinieri


PALERMO - Nell'ospedale Civico palermitano nasce una bimba e si presentano tre presunti papà, tutti di 24 anni come la neomamma. È scoppiato un forte litigio e il portiere del reparto ha chiamato i carabinieri che però non hanno denunciato alcuno perché non hanno constatato reati.

Dopo l'animata discussione la mamma è andata via con la neonata e uno dei tre aspiranti padri. «È lui il vero genitore» ha detto la ragazza ai carabinieri. Gli altri giovani, con cui evidentemente la ventiquattrenne aveva avuto storie sentimentali, si sono guardati in faccia e sono andati via.

C'È UNA SOSTANZA CANCEROGENA NELLE LATTINE DI COCA COLA


La denuncia arriva dal Cspi, l'ente di ricerca americano che annuncia che la Coca Cola concentra una sostanza sospetta di aver effetti cancerogeni a seconda della nazione in cui viene commercializzata. Il nome di questa sostanza è 4-metilimidazolo o 4-MI, è presente nelle lattine o nelle bottiglie di Coca Cola. SOSTANZA CANCEROGENA Il 4-MI è cancerogeno per più osservatori, se consumato in grandi quantità. Il centro studi Cspi contesta alla multinazionale delle bevande gassate la presenza di questa sostanza in concentrazioni molto diverse. Se in California ci sono per esempio quattro microgrammi di 4-MEI, una soglia sotto il livello di rischio, in Brasile sono ben 267 microgrammi a lattina. In Kenia sono 170, mentre in Gran Bretagna, Canada e Emirati Arabi Uniti così come in Messico ci sono tra i 145 e i 160 microgrammi di 4-Mei. USATA PER IL CARAMELLO ARTIFICIALE Secondo l’esperta Gianna Ferretti il 4- MEI è una sostanza creata dalla produzione industriale di caramello artificiale, che si ottiene quando sono presenti alte pressioni e temperature, grazie all’utilizzo di ammoniaca e talvolta solfiti. Per l’istituto statunitense CSPI, il 4-MEI è pericoloso perché quando è somministrato a dosi molte elevate, negli animali si sono osservate sviluppi di diverse patologie tumorali (polmone, fegato, tiroide, sangue). Anche per l’International Agency for Resarch in Cancer, braccio dell’OMS con sede a Lione, il 4-MEI è cancerogeno per gli animali e probabilmente anche per l’uomo. Per l’autorità di vigilanza statunitense i rischi del 4-MEI sono molto relativi, mentre l’agenzia europea per la sicurezza alimentare che ha sede a Parma ha rimarcato come la sostanza sia potenzialmente pericolosa, e che va consumata sotto determinate soglie. COCA COLA RESPINGE LE ACCUSE La denuncia del Cspi è stata rintuzzata dall’azienda di Atlanta. Coca Cola ha rimarcato come i suoi prodotti siano sicuri, e che la richiesta di abbassare il valore del 4-MEI è stata fatta appositamente per evitare problemi come riporta Sueddeutsche Zeitung. “Non vogliamo complicazioni legali per le nostre bevande a causa di un allarme lanciato contro i pareri scientifici”. In commercio esiste un caramello composto senza il 4-MEI, ma costa molto di più, circa quattro volte, rispetto al caramello sospettato di essere dannoso per la salute.

Raffaella Fico incinta? Balotelli vuole il test del Dna


Nonostante la Fico abbia dipinto uno scenario da favola, sembra che SuperMario sia tutt'altro che contento della gravidanza

A sentire Raffaella Fico, sembra che Mario Balotelli sia al settimo cielo per la gravidanza della (ex?) compagna. Lui però non ha ancora commentato la notizia ed è partito per una destinazione ignota lasciando a casa tutti i telefoni cellulari. E non finisce qui: il calciatore azzurro, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe pronto a chiedere un test del Dna. Una reazione, se confermata, in linea con il travagliato passato della coppia. I due si frequentano dal febbraio del 2011, ma le scappatelle di Mario sono state incessanti: dall'ex pornostar Holly Henderson alla sua assistente Chloe Evans passando per la escort Jenny Thompson. Alla reazione finale della Fico esasperata dai continui tradimenti, Balotelli ha risposto chiamando la polizia e negandole spiegazioni sul suo comportamento. Era aprile e nelle parole della soubrette faceva capolino la speranza di veder ritornare il suo bello. Galeotta sarà la gravidanza? O li allontanerà definitivamente?

Texas, violenta una bimba di 5 anni Padre lo uccide a pugni, è senza colpe


Nessuna incriminazione per un padre che in una cittadina del Texas ha sorpreso un uomo ad abusare sessualmente della sua bimba di cinque anni e lo ha picchiato fino ad ucciderlo.

Lo ha annunciato il procuratore distrettuale della Lavaca County, riferendo la decisione adottata da un Grand Jury. I fatti risalgono alla settimana scorsa, quando durante una riunione per visionare dei cavalli nel ranch della sua famiglia, la bimba si è allontanata verso il granaio, per giocare con le galline. Poco dopo il padre ha udito le sue urla, ed è accorso, trovando l'uomo, un immigrato messicano di 47 anni, che stava abusando della piccola, e lo ha aggredito a pugni, colpendolo ripetutamente alla testa, fino a lasciarlo senza vita. Poi ha chiamato il pronto intervento della polizia, e nella registrazione della chiamata, riferisce la Cnn, lo si può udire mentre piangendo dice: "Ho bisogno di un'ambulanza. Quest'uomo stava stuprando mia figlia, e l'ho picchiato. Non so... non so cosa fare". La sua famiglia ha poi anche tentato di rianimare l'aggressore, ma invano. "L'ammontare delle prove mostrate e le dichiarazioni dei testimoni e del padre, e ciò a cui il padre ha assistito, mostrano ciò che è successo quel giorno", ha detto il procuratore distrettuale, Heather McNimm, notando anche che egli ha tentato "di salvare la vita" dell'aggressore di sua figlia, "nonostante ciò che aveva appena visto". Dopo la decisione, la famiglia del padre, di cui non è stato reso noto il nome, non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Solo il loro avvocato, V'Anne Huser, si è limitato ad affermare che, "secondo noi, oggi il caso è chiuso".

JUSTIN BIEBER/ Picchia un fotografo, la polizia lo sta cercando


Justin Bieber ricercato dalla polizia. Non è uno dei tanti scherzetti a cui spesso il famoso idolo dei teenager è stato sottoposto su Internet. Ad esempio quando in più occasioni ne è stata denunciata la morte, rivelatesi poi delle sonore bufale. Questa volta sembra sia proprio vero: Justin Bieber è incappato in un bel guaio. E' diventato un "wanted", un ricercato dalla polizia, come nelle peggiori storie criminali. No, non ha ucciso nessuno il popolare cantante canadese. Semplicemente sembra abbia perso un po' la testa per colpa di un paparazzo troppo invadente. Un fotografo infatti lo ha denunciato presso lo sceriffo della contea di Los Angeles: motivo della denuncia è di essere stato picchiato dal giovane cantante. Il fotografo ha beccato Justin e la sua fidanzata Selena Gomez all'uscita di un teatro a Calabasas in California. Quando Bieber si è accorto di venir fotografato avrebbe aggredito il fotografo e ne è nata una colluttazione. Nella sua denuncia il fotografo ha scritto di provare un forte dolore al petto per le botte prese dal cantante: che si sarà pure arrabbiato, però non sembra un tipo così muscoloso da picchiare un paparazzo. Giunti sul posto, i poliziotti non hanno trovato traccia della pop star: hanno quindi dovuto emettere un mandato per obbligarlo a presentarsi in commissariato a fornire la sua versione dei fatti. Il fotografo intanto veniva dimesso dall'ospedale presso il quale era stato ricoverato per i soccorsi del caso. Dunque Justin Bieber ricercato: assisteremo a uno di quei mitici inseguimenti tra fuggiasco e macchine della polizia che si vedono nei film americani? Speriamo di no: Justin se la dovrebbe cavare al massimo con una multa. La star del pop per adolescenti è tra l'altro atteso in Italia proprio fra pochi gironi Il 2 giugno infatti si deve esibire come ospite a "Arena di Verona 2012" uno spettacolo televisivo condotto da Anontella Clerici. Gli permetteranno di lasciare gli Stati Uniti' Le sue tantissime fan sperano proprio di sì. Il cantante canadese si era esibito circa un anno fa al Forum di Assago con uno straordinario successo.

TERREMOTO, LA BENZINA AUMENTA DI DUE CENTESIMI PER GLI INTERVENTI


A copertura degli interventi previsti a seguito del sisma in Emilia è stato deciso l'aumento di 2 centesimi dell'accisa sui carburanti per autotrasporto cos come l'utilizzo di fondi resi disponibili dalla spending review. Lo si legge nella nota di Palazzo Chigi.

Per il sisma in Emilia il Consiglio dei ministri ha varato l'estensione dello stato di emergenza alle Province di Reggio Emilia e Rovigo. Al Presidente della Regione sono affidati i compiti di Commissario per la ricostruzione. Ai Sindaci dei Comuni colpiti dal sisma sono affidate le funzioni di Vice Commissari.

Concessione di contributi a fondo perduto per la ricostruzione, individuazione di misure per la ripresa dell'attività conomica, delocalizzazione facilitata delle imprese produttive. Queste alcune delle misure per l'emergenza sisma in Emilia previste da un decreto legge varato oggi dal Cdm.

RINVIO DEI VERSAMENTI FISCALI A SETTEMBRE Il cdm, sull'emergenza terremoto, ha varato un decreto ministeriale di rinvio dei versamenti fiscali e contributi a settembre.

Groupalia choc su Twitter: «Terremoto? Scappiamo a Santo Domingo»


«Paura del #terremoto? Molliamo tutto e scappiamo a #SantoDomingo». Questo il tweet di dubbio gusto digitato da Groupalia.it sul social network intorno alle 10.40 da uno dei più famosi siti di gruppo d'acquisto on line.

Groupalia, utilizzando l'hastag con cui viaggiano le notizie sul sisma, che anche stamattina ha colpito l'Emilia-Romagna e altre parti del Nord Italia in modo assai forte, ha pensato bene di fare pubblicità alla sua offerta per un viaggio a Santo Domingo, con tanto di link per visionare le condizioni della vacanza. Ma la protesta non si è fatta attendere. Un utente scrive: «Ma siete scemi a scrivere un tweet promozionale del genere? Sapete che c'è gente che è morta e che sta in strada?». Un altro: «Quando si farebbe bene a stare zitti. Vergogna Groupalia Italia». E ancora: «Ma uccidetevi invece che scappare. Che schifo».

E dopo circa 20 minuti arriva il pentimento: «Chiediamo scusa per il tweet sbagliato sul #terremoto non era nostra intenzione offendere nessuno», dice Groupalia.

L'identikit dell'autore dell'attentato di Brindisi


Il sito del quotidiano La Stampa propone un fotogramma del presunto responsabile dell'attentato compiuto ieri a Brindisi vicino alla scuola Morvillo Falcone. Si vede una figura maschile con giacca scura e camicia chiara, aperta al collo: il fotogramma - e' scritto - proviene dal video a disposizione degli inquirenti, e i tratti del volto dell'uomo "sono stati sfocati per non compromettere le indagini in corso mirate a identificarlo".

Venticinque minuti prima dalle 8 di sabato mattina il killer è già lì pronto a fare strage di Melissa e delle altre studentesse: le vede arrivare, le vede camminare verso la bomba, le vede saltare in aria. Poi si volta e se ne va. L'uomo che ha fatto tornare l'incubo della strategia della tensione con l'attentato davanti alla scuola Morvillo-Falcone di Brindisi, non è più così misterioso, anche se non è stato ancora identificato.

Il video che ha fornito agli investigatori la chiave per inquadrare un gesto comunque ancora senza movente lo fornisce una telecamera che probabilmente il killer non sospettava di trovare: quella installata su un chiosco che vende bibite, panini e giornali a meno di 20 metri dall'ingresso della scuola. Proprio di fronte al cancello principale.

Un chiosco senza pretese e che però potrebbe rivelarsi fondamentale per le indagini: la piccola telecamera montata all'angolo pi- vicino all'istituto e rivolta verso l'altro lato della strada, registra infatti immagini che durano abbastanza per fornire quegli elementi che il procuratore capo di Brindisi Marco Dinapoli definisce "significativi". Elementi che consentono di "non lavorare pi- al buio". Soprattutto, registra l'intero minuto che trascorre dall'attivazione dell'ordigno, con un comando a distanza, all'esplosione: sessanta secondi pieni di dettagli.

In quelle immagini c'è un uomo. Un adulto bianco, molto probabilmente un italiano che potrebbe avere tra i 50 e i 60 anni. Vestito come un tipo qualunque: giacca scura, pantaloni chiari e scarpe da ginnastica. Non sono ancora le 7.40 e lui è già li. Il cassonetto "armato" con la bomba è già dall'altra parte della strada, pronto ad esplodere. Portato, sembrerebbe, poco prima delle 3 di notte.

Gli investigatori stanno lavorando anche su quest'aspetto perché la donna che ha raccontato di aver visto qualcuno proprio attorno a quell'ora, non avrebbe riconosciuto la persona nel video come la stessa che si sarebbe mossa verso la scuola di notte con il cassonetto. E' probabile, ed è questa l'ipotesi che prevale tra gli inquirenti, che il testimone abbia avuto difficoltà a ricordare i dettagli di una persona vista in piena notte e per pochi secondi, ma non possono escludere che il killer possa aver avuto un complice. O più d'uno.

Resta il fatto che, alle 7.40, il cinquantenne è pronto a mettere in pratica il suo piano di morte. Nel video si vede l'uomo appoggiato al muro, sul lato del chiosco più lontano dalla scuola, armeggiare con una specie di telecomando: è il meccanismo che attiva l'ordigno. Si tratta, ha spiegato Dinapoli, di un congegno volumetrico, uno di quelli che una volta attivato si innesca al passaggio delle persone.

"E' qualcuno - afferma Dinapoli - che conosce l'elettronica. Il congegno non è particolarmente complesso, ma è di difficile fattura per chiunque sia a digiuno di nozioni di elettronica". L'uomo dunque sa bene che, attivando l'innesco volumetrico, chi per primo passerà davanti a quel cassonetto, farà scoppiare la bomba.

E la sua volontà di seminare terrore è così evidente che non si allontana dopo aver premuto il pulsante, ma aspetta il botto. Che arriva poco dopo: l'onda d'urto scuote la telecamera, che registra immagini mosse.

Riesce però a riprendere chiaramente un frammento di bombola che passa vicino al killer e quasi lo colpisce. La strage è compiuta. E mentre dall'altra parte della strada le urla di dolore delle ragazze lacerano il silenzio della mattina, l'uomo si gira e se ne va. Ora si guardano i filmati di altre telecamere: si spera dicano quando e da dove e' arrivato, e dove e' poi andato

Rinvenuto il più antico calendario Maya: la fine del mondo è ancora lontana


Il 2012? E' solo l'anno in cui finisce un ciclo e ne inizia un altro

Una scoperta così non poteva che avvenire proprio nel 2012, l'anno incriminato di essere l'ultimo - secondo i Maya - dopo il quale la fine del mondo si sarebbe compiuta. E invece no. Possiamo tirare tutti un sospiro di sollievo, perchè si sa, anche chi si è sempre detto scettico sulla fatidica data del 21/12/2012, pensava il suo arrivo con un po' di apprensione.

E' stato il team di archeologi dell'Università di Boston, coordinato dall'archeologo William Saturno e di cui fa parte anche l'italiano Franco Rossi, a rinvenire il più antico calendario Maya scoperto sino a questo momento, risalente a 1200 anni fa e ritrovato in un tempio in Guatemala. La scoperta, pubblicata sulla rivista Science, apparirà anche sul National Geographic, vista la rilevanza storica e culturale del rinvenimento.

E' stata riportata alla luce la stanza di uno scriba, incaricato di archiviare e custodire tutti i documenti della comunità Maya, all'interno della quale sono raffigurati molti dipinti preziosissimi per conoscere più a fondo il popolo del Centro-America, che studiava l'universo per trovare armonia tra i diversi avvenimenti del cielo e i rituali sacri.

MOlti degli affreschi risultano danneggiati da gravi devastazioni passate, ma sono ancora ben visibili delle figure umane e alcune annotazioni riguardanti i diversi cicli astronomici: il calendario cerimoniale di 260 giorni; il calendario solare di 365 giorni; il ciclo di 584 giorni del pianeta Venere e il ciclo di 780 giorni di Marte.

I ricercatori affermano inoltre che, "nonostante la credenza popolare, non vi è alcun segno nei calendari Maya che il mondo finisca nel 2012: in quella data termina solo uno dei cicli del calendario".
Per rendere le cose più semplici, "E' come il contachilometri di una macchina, che si azzera e ricomincia daccapo: così il calendario Maya termina per poi ricominciare", precisa l'astronomo americano Anthony Aveni, della Colgate University.

E conclude Saturno: "I simboli scritti dai Maya riflettono una certa visione del mondo. I Maya predissero che il mondo sarebbe continuato, ossia che anche a 7.000 anni da oggi i cicli si sarebbero ripetuti sempre nello stesso modo".

Possiamo dormire sonni tranquilli!

Tassa fino a 2 centesimi su ogni sms per finanziare la Protezione Civile


Venerdì il governo varerà la riforma: in arrivo nuovi aumenti delle accise sui carburanti oltre all'imposta sui messaggini

Non bastavano gli aumenti dell'accise sul carburante. Ora potrebbe arrivare anche la tassa sugli sms. Tutto per permettere il finanziamento della riforma della Protezione civile, che potrebbe arrivare già venerdì prossimo e per decreto legge.

NUOVE TASSE - In base alla bozza in elaborazione, il coordinamento della Protezione civile rimarrebbe incardinato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri ma è prevista la possibilità di delegarlo al ministro dell'Interno, con il Viminale che a quel punto potrebbe avvalersi del Dipartimento della Protezione civile. Il Fondo contro le calamità verrebbe alimentato attingendo agli aumenti delle accise sui carburanti, fino a 5 centesimi al litro di accise regionale e fino a 5 centesimi al litro di accise statale e, come detto, con un maggiore introito derivante dalla tassazione sugli sms gestiti dalle società telefoniche, che potrebbe toccare la misura massima di centesimi di euro a messaggino . Nel testo si scrive esplicitamente che «in alternativa all'aumento dell'aliquota di accisa ovvero in combinazione con lo stesso, il fondo di cui all'articolo 28 della legge n. 196 del 2009 è corrispondentemente e obbligatoriamente reintegrato, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, con le maggiori entrate derivanti dalla tassazione fino a una misura massima di due centesimi di euro per ciascuna comunicazione effettuata attraverso l'invio di brevi messaggi di testo (sms ) mediante telefono cellulare, computer o siti internet gestiti dalle società telefoniche».

IL PROVVEDIMENTO - Il provvedimento, in tutto undici articoli, comprenderebbe anche un riassetto delle competenze per quanto riguarda le emergenze incendi, con il coordinamento unificato per la gestione della flotta aerea trasferito ai Vigili del Fuoco. Lo stato di emergenza, poi, potrebbe essere sottoposto a vincoli temporali, con la previsione di una durata fissata in 60 giorni, prorogabile ad un massimo di cento giorni.

Crisi/ Pensionato ruba tre bistecche al supermercato: "Avevo fame"


Due casi nello stesso giorno, a pochi chilomentri l'uno dall'altro, di persone perbene costrette a rubare dalla fame. Il primo è avvenuto a Piove di Sacco, nel Padovano, protagonista un pensionato di 77 sorpreso all'uscita del supermercato con una confezione da tre fettine di carne sotto il giaccone. "Ho fame", da detto agli addetti alla sicurezza e alla polizia che lo ha arrestato.

In lacrime ha poi raccontato di essere in crisi, che la pensione non gli basta per vivere e mangiare. Il personale di vigilanza ha chiamato il 112 e l’uomo è stato portato in caserma e denunciato per tentato furto. "Quando il personale antitaccheggio l’ha sorpreso – ha detto il direttore del supermercato – non abbiamo potuto fingere di non averlo scoperto, nonostante l’età del signore e l’esiguo bottino che si stava portando a casa".

Un caso molto simile è successo al Pam Treviso dove un'addetta alla pulizie ha tentato di portare a casa la spesa nascosta in un sacco nero dell'immondizia. La donna, una sudamericana di circa 50 anni, ha detto anche lei di averlo fatto per fame. Ma è stata scoperta dal direttore del supermercato insospettitosi dal fatto che il sacco dell'immondizia la donna se lo stava caricando in macchina invece di lasciarlo nel cassonetto della spazzatura.

Surgelati, una fetta di grana, delle scatolette e due bottiglie di vino: questo il bottino della donna. Che per Natale aveva deciso di prendere anche tre profumi. Di fronte agli agenti è scoppiata a piangere: "La fine del mese è un incubo. Ho fame. Devo pur mangiare".

Formigoni: vacanze extralusso Resort da 45mila € ai Caraibi


Il governatore della Lombardia per tre anni ha passato il Capodanno alle Antille in un resort da 45mila euro a settimana, frequentato da Brad Pitt e altri vip
Roberto Formigoni per tre anni di fila ha passato il Capodanno alle Antille. Nulla di grave se non fosse che il resort dove ha alloggiato costa 45mila euro a settimana. La notizia è stata anticipata dal settimanale L'Espresso nel numero in uscita. Il villaggio da sogno è l'Altamer Resort di Anguilla, nelle Piccole Antille. Le ville extralusso dove il Presidente della Lombardia ha trascorso le vacanze invernali è famoso per aver ospitato personaggi del calibro (e del portafoglio) di Brad Pitt e Denzel Washington.

Nell'articolo de L'Espresso si racconta come il volo per Parigi del 27 dicembre 2008 di Formigoni e del fratello, sarebbe stato pagato da Piero Daccò, il consulente arrestato con l’accusa di aver dirottato fondi neri dal San Raffaele e dalla fondazione Maugeri. Ma questa sarebbe solo la prima tappa del volo per i Caraibi. Giancarlo Grenci, il custode dei conti svizzeri di Daccò, ha detto ai magistrati che Daccò e Antonio Simone avrebbero passato più di una vacanza con Formigoni. "Cifre simili non si saldano in contanti", si legge nell'articolo del settimanale. "Se il governatore ha pagato la sua quota, non avrà problemi a scegliere la linea della trasparenza e dimostrarlo ai cittadini”.

Il governatore della Lombardia per tre anni ha passato il Capodanno alle Antille in un resort da 45mila euro a settimana, frequentato da Brad Pitt e altri vip



Roberto Formigoni per tre anni di fila ha passato il Capodanno alle Antille. Nulla di grave se non fosse che il resort dove ha alloggiato costa 45mila euro a settimana. La notizia è stata anticipata dal settimanale L'Espresso nel numero in uscita. Il villaggio da sogno è l'Altamer Resort di Anguilla, nelle Piccole Antille. Le ville extralusso dove il Presidente della Lombardia ha trascorso le vacanze invernali è famoso per aver ospitato personaggi del calibro (e del portafoglio) di Brad Pitt e Denzel Washington.

Nave da crociera sulla stessa rotta del Titanic a 100 anni dal disastro


La Balmoral è salpata da Southampton seguendo la stessa rotta del celebre transatlantico che affondò fra il 14 e il 15 aprile 1912: a bordo menù, musica e abiti Anni Venti

Il 2012 non sembra essere un anno particolarmente fortunato per le crociere ed è anche l’anno in cui cade il centenario del naufragio del Titanic, la maestosa grande nave passeggeri affondata nella notte fra il 14 e il 15 aprile 1912 dopo la collisione con un iceberg.

E non c’è limite all’immaginazione: la nave da crociera Balmoral è appena partita dal porto di Southampton per raggiungere New York ripercorrendo, a 100 anni dalla tragedia, la stessa identica rotta del Titanic. E non è tutto: i 1309 “nostalgici” passeggeri hanno voluto partecipare a un evento, rivivendo il viaggio del Titanic nei minimi particolari, catastrofe esclusa ovviamente. I passeggeri, patiti nostalgici del Titanic, sono partiti in abiti rigorosamente Anni Venti e potranno gustare i piatti che furono serviti nel funereo viaggio o ascoltare gli stessi pezzi suonati, fino alla fine secondo la leggenda, dalla storica Orchestra di bordo.

Cinque anni di organizzazione per rendere reale e preciso nei minimi particolari il viaggio e a chi lo considera discutibile o di dubbio gusto, i passeggeri imbarcati, che ha sborsato fra i 3.390 e i 7.265 euro per partecipare alla crociera, rispondono che si tratta di un sentito omaggio alle vittime del Titanic. Tra l’altro molti dei passeggeri della Balmoral sono discendenti di numerosi passeggeri della nave che persero la vita proprio nel tragico naufragio.

Gela: pensionata suicida per il taglio pensione



Una pensionata di Gela, Nunzia C. di 78 anni si è tolta la vita lanciandosi dal balcone di casa sua, al quarto piano del palazzo in cui viveva. Alla base del gesto ci sarebbe il taglio della sua pensione da 800 a 600 euro, fatto che avrebbe gettato la donna nello sconforto più totale.

Emilio Fede tenta di portare 2,5mln in Svizzera

Si sarebbe presentato in banca con una valigetta piena di contanti, indaga GdF


L'Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza hanno avviato una serie di verifiche su una vicenda che vede protagonista Emilio Fede: il direttore del Tg4, circa tre mesi fa, si sarebbe presentato, insieme ad un'altra persona, presso la filiale di un istituto di credito di Lugano con una valigetta contenente 2,5 milioni di euro in contanti che la banca non avrebbero però accettato.

La notizia, che è stata pubblicata oggi su alcuni quotidiani, parla di una segnalazione che è arrivata in Italia alla fine dello scorso gennaio: a chiedere l'intervento delle autorità di controllo è stato un dipendente della banca elvetica.

E' probabile che l'istituto non abbia voluto accettare la somma a causa del clamore suscitato dalle vicende che, nei mesi scorsi, hanno coinvolto Fede, già indagato per favoreggiamento della prostituzione per le feste organizzate nelle residenze dell'ex capo del governo Silvio Berlusconi e per concorso in bancarotta fraudolenta dalla magistratura milanese con l'agente dello spettacolo Lele Mora. Ora gli investigatori delle Fiamme Gialle dovranno indagare su questi soldi comparsi in Svizzera. I possibili reati vanno dall'evasione fiscale alla tentata esportazione di capitali all'estero.

EMILIO FEDE: MAI ANDATO IN SVIZZERA, UN COMPLOTTO - "Una balla colossale, che non regge. Frutto di una precisa strategia costruita a tavolino. Sono vittima di un preciso complotto, che mi fa paura". Il direttore del Tg4 Emilio Fede smentisce "categoricamente" la notizia che é stata pubblicata oggi su alcuni quotidiani, e secondo la quale si sarebbe presentato, insieme ad un'altra persona, presso la filiale di un istituto di credito di Lugano con una valigetta contenente 2,5 milioni di euro in contanti che la banca non avrebbero però accettato.

La Chiesa possiede il 20-22% di tutto il patrimonio immobiliare Un quarto di Roma è del Vaticano



Negli ultimi due anni - rivela Dagospia - la Chiesa ha venduto beni per quasi 50 milioni. Il patrimonio gestito dallo Ior sfiora i 6 miliardi. In Italia si stimano 200mila posti letto gestiti da religiosi

L'ultimo a essere venduto è stato un immenso complesso monastico sulla Camilluccia, alle spalle di Monte Mario. Nella stessa arteria a nord ovest della Capitale, zona Trionfale, un tempo tappezzata di rifugi per pellegrini e lazzareti, l'immobiliarista casertano Giuseppe Statuto (nella foto) si è portato via un ex convento del XVIII secolo di importante valenza storica, con una superficie di quasi 5 mila metri quadri, ed inserito in un'area naturale tre volte più grande.

Ma Statuto, l'enfant prodige dei nuovi palazzinari romani, l'unico ad non essere sfiorato dalle disavventure giudiziarie dei «furbetti del quartierino», in arte Stefano Ricucci e Danilo Coppola, deve avere buoni santi in Paradiso.

Davvero: anche perché è uno dei rari operatori del settore ad avere accesso agli affari immobiliari della Chiesa. E così con la sua Michele Amari e le altre controllate attive nella Capitale (Bixio 15, Diemme Immobiliare, Derilca, Egis) in questi anni è andato collezionando immobiili di pregio dismessi da congregazioni religiose, ordini e confraternite.

La svolta è arrivata alla fine del 2002, con la nomina del cardinale Attilio Nicora alla presidenza dell'Amministrazione del patrimonio della sede apostolica (Apsa), uno dei due pilastri economici del Vaticano, insieme all'Istituto per le Opere di religione (Ior), la banca pontificia. Una holding, l'Apsa, che a Roma risulta proprietaria di beni per pochi milioni, perché iscritti a bilancio al costo storico, e accatastati sempre come popolari o ultrapopolari, pur situandosi in pieno centro.

Attraverso società come la Sirea, che ha intestati due palazzi in piazza Cola di Rienzo, valutati neanche 3 milioni e dati in affitto alla Direzione investigativa antimafia; la Edile Leonina, con locali per altri 3 milioni, occupati dal Viminale; e la Nicoloso da Recco, titolare di quattro appartamenti, dal valore nominale di appena 50 mila euro.

Ma che invece ha un potere di indirizzo enorme sull'immenso patrimonio che fa capo alla Chiesa e agli oltre 30 mila enti religiosi che operano sul territorio.

Un patrimonio sfuggito a ogni censimento, nei quasi ottant'anni seguiti al Concordato che dal 1929 regola i rapporti tra Stato e Vaticano. Come aveva sottolineato anche Francesco Rutelli, all'indomani della revisione dei Patti lateranensi. In un acceso dibattito parlamentare dell'aprile 1985 sulla legge che istituiva il Fondo edifici di culto, l'allora deputato radicale aveva fatto mettere agli atti l'interminabile elenco dei palazzi posseduti dagli enti ecclesiastici nella sola città di Roma per dare la consistenza reale dei beni della Curia.

E rovesciare così quella visione di una confessione «poverella» che aveva spinto la Dc ad accollare allo Stato mille miliardi di lire (dell'epoca) di spese l'anno, per il mantenimento dei luoghi adibiti a culto. Poi Rutelli è diventato sindaco, e con la pioggia di finanziamenti pubblici arrivata con il Giubileo del 2000, 3.500 miliardi di lire per parcheggi e sottopassi, restauri di cappelle e palazzi, ristrutturazioni edilizie e nuovi alloggi per pellegrini, ha dato il suo contributo all'ulteriore espansione terrena della Chiesa.

Quattrocento istituti di suore, 300 parrocchie, 250 scuole cattoliche, 200 chiese non parrocchiali, 200 case generalizie, 90 istituti religiosi, 65 case di cura, 50 missioni, 43 collegi, 30 monasteri, 20 case di riposo, altrettanti seminari, 18 ospedali, 16 conventi, 13 oratori, 10 confraternite, sei ospizi. Sono quasi 2 mila gli enti religiosi residenti nella Capitale, e risultano proprietari di circa 20 mila terreni e fabbricati, suddivisi tra città e provincia.

Un quarto di Roma, a spanne, è della Curia. Partendo dalla fine di via Nomentana, all'altezza dell'Aniene, dove le Orsoline possiedono un palazzo di sei piani da oltre 50 mila metri quadri di superficie, mentre le suore di Maria Ripatrarice si accontentano di un convento di tre piani; e scendendo a sud est per le centralissime via Sistina e via dei Condotti, fino al Pantheon e a piazza Navona, dove edifici barocchi e isolati di proprietà di confraternite e congregazioni si alternano a istituzioni come la Pontificia università della Santa Croce.


E ancora, continuando giù per il lungotevere e l'isola Tiberina, che appartiene interamente all'ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio.E poi su di nuovo per il Gianicolo, costeggiando il Vaticano fino sull'Aurelia Antica dove si innalza l'imponente Villa Aurelia, un residence con 160 posti letto, con tanto di cappella privata e terrazza con vista su San Pietro, che fa capo alla casa generalizia del Sacro Cuore.

È tutto di enti religiosi. Un tesoro immenso che si è accumulato nei decenni grazie a lasciti e donazioni: più di 8 mila l'anno scorso nella sola area di Roma città. Ma non c’è solo la Capitale. La Curia vanta possedimenti cospicui anche nelle roccaforti bianche del Triveneto e della Lombardia: a Verona, Padova,Trento. Oppure a Bergamo e Brescia, dove gli stessi nipoti di Paolo VI, i Montini, di mestiere fanno gli immobiliaristi.

«Il 20-22% del patrimonio immobiliare nazionale è della Chiesa», stima Franco Alemani del gruppo Re, che da sempre assiste suore e frati nel business del mattone. Senza contare le proprietà all’estero. «A metà degli anni ‘90 i beni delle missioni si aggiravano intorno ai 800-900 miliardi di vecchie lire, oggi dovrebbero valere dieci volte di più», osserva l’immobiliarista Vittorio Casale, massone conclamato che all’epoca era stato chiamato dal cardinale Jozef Tomko a partecipare ad un progetto di ristrutturazione del patrimonio di Propaganda Fide, il ministero degli Esteri del Vaticano.

Dicevamo del cardinale Nicora. Legatissimo ad Angelo Caloia, il banchiere del Mediocredito centrale che si è fatto interprete del rinnovamento dello Ior dopo il crack dell'Ambrosiano, Nicora è stato per tutti gli anni '90 «assistente spirituale e stimolatore» di un ristretto cenacolo milanese, il gruppo Cultura Etica e Finanza, nato per «porre a confronto il cattolicesimo col travolgente imporsi del primato economico-finanziario», come ha scritto Giancarlo Galli nel suo informatissimo libro sulla Chiesa e il capitalismo (Finanza bianca, 2004).Arrivato al vertice dell'Apsa, Nicora ha cercato di fare ordine nel portafoglio immobiliare della Santa Sede, con le stesse logiche dei banchieri da lui frequentati.

Scoperto con il Giubileo, il fenomeno del turismo religioso si è conquistato l’attenzione crescente delle alte sfere della Chiesa. Intorno a questo nuovo business si è sviluppata l’Opera romana pellegrinaggi di monsignor Liberio Andreatta, cui fa capo l’agenzia viaggi Quo Vadis. Insieme al gruppo Cit la Santa Sede aveva anche messo a punto un progetto molto ambizioso per creare a Pietrelcina, il luogo natio di Padre Pio, un polo turistico religioso, con 76 milioni di investimenti: poi la crisi dell’operatore viaggi ha fermato tutto. Ma che il settore sia in crescita lo dicono le cifre: in tutto il paese si contano circa 3.300 case per ferie gestite da enti religiosi, con un giro d'affari annuo stimato in 4,5 miliardi, e 200 mila posti letto.

Di questi 5 mila sono a Roma, città che solo a Pasqua registra più di 600 mila pellegrini. Oltretutto il calo delle vocazioni ha svuotato abbazie e monasteri, che sono più di 2 mila in tutta Italia, e questo proprio mentre gli ordini venivano chiamati a rispondere ad una nuova razionalità economica. È un boom che ha moltiplicato i cantieri per trasformare antichi conventi e collegi religiosi in case di accoglienza e veri e propri alberghi, soprattutto nella Capitale.

E così un palazzo del Borromini di proprietà delle suore Oblate di Santa Maria dei Sette dolori in Trastevere si avvia a diventare un hotel con 62 camere. Sempre a Trastevere è già in funzione il San Giuseppe di vicolo Moroni, mentre il Collegio gregoriano di via San Teodoro, che s'affaccia sul Palatino, verrà dato in gestione a terzi dopo la riconversione.

È una febbre edilizia che finora è stata gestita con riservatezza da pochi intermediari di fiducia, primo tra tutti il gruppo Re, Religiosi ed ecclesiastici, di Vincenzo Pugliesi e Franco Alemani. Una realtà nata più di vent'anni fa, con lo slogan «non dannatevi per vendere un convento», che si è specializzata nella compravendita e ristrutturazione di beni ecclesiastici e oggi ricava dall'attività con ordini e congregazioni una trentina di milioni l'anno (su un fatturato complessivo di 55 milioni).

«La prima richiesta che ci arriva», spiega il vicepresidente Alemani, «è vendere sempre dando la prelazione alla Chiesa». È per questo che sono bandite le aste mentre a dirigere la controllata cui fa capo il business religioso, la Re spa, è stato chiamato di recente l'erede di una delle famiglie che contano in Spagna, Antonio Fraga Sanchez. I primi acquirenti di beni della Curia sono proprio loro, il Santander e il Bilbao, da sempre a braccetto con il potentissimo Opus Dei.


BENI IMMOBILI

All'incirca il 20-22% del patrimonio immobiliare italiano fa capo alla Chiesa. Un quarto di Roma è intestato a diocesi, congregazioni religiose, enti e società del Vaticano. Solo le proprietà che fanno capo a Propaganda Fide (il «ministero degli Esteri» del Vaticano che coordina l'attività delle missioni nel mondo) ammontano a 8-9 miliardi.

Negli ultimi due anni il Vaticano ha cominciato a fare trading immobiliare, vendendo beni per quasi 50 milioni. Nel 2006 a Roma si sono registrate più di 8 mila donazioni di beni immobiliari, in provincia sono state 3.200. Il doppio rispetto a una città come Milano. Il più grande intermediario immobiliare che lavora con la Chiesa, il gruppo Re spa, realizza da questa attività circa 30 milioni di fatturato.


PATRIMONI


Il patrimonio gestito dallo Ior, la banca del Vaticano, e l'Apsa, sfiora i 6 miliardi.



TURISMO

In tutta Italia si contano 200 mila posti letto gestiti da religiosi, con 3.300 indirizzi, tra case per ferie, hotel, centri di accoglienza per pellegrini. il giro d'affari è stimato in 4,5 miliardi.
In tutto il paese si contano più di 2 mila monasteri e abbazie. A Roma sono 5 mila i posti letto ufficialmente disponibili in ex conventi e collegi religiosi. Il giro d'affari del turismo religioso nella Capitale è stimato intorno ai 150 milioni di euro.

Muamba, il miracolo del calciatore morto per settantotto minuti

Rivelazione shock del medico sociale del Bolton che torna in campo "Il cuore di Muamba è rimasto fermo per 78 minuti. Però ora sta meglio e ha dato altri segni di recupero". I Trotters tornano in campo: il 27 in FA Cup con il Tottenham


Patrice Muamba è rimasto con il cuore fermo per 78 minuti. E' questa la sconcertante rivelazione che ha rivelato il medico sociale del Bolton Jonathan Tobin che per salvare la vita al centrocampista africano insieme all'equipe di medici del London Chest Hospital ha dovuto davvero fare un miracolo per strapparlo a una morte che per lunghi attimi sembrava certa. "Per oltre un'ora Fabrice era morto, in uno stato in cui il cuore non aveva alcun impulso muscolare ma solo tanta elettricità derivata dall'elettroshock. E' una cosa che accade spesso a chi va in overdose o subisce degli infarti dopo l'assunzione di sostanze stupefacenti. Per fortuna però ora Fabrice sta bene e ha dato altri segni di recupero. L'ho visto ieri sera e mi ha salutato 'Ciao, doc'. Gli ho chiesto come stava e mi ha detto 'bene'".

BOLTON IN CAMPO, IL 27 IN FA CUP CON GLI SPURS - Il Bolton torna in campo. Il club inglese fa sapere che, consultata la famiglia di Fabrice Muamba, la squadra giocherà da programma i prossimi impegni. I Trotters, che avevano ottenuto il rinvio della gara con l'Aston Villa perché ancora sotto choc, scenderanno in campo sabato contro il Blackburn in Premier League e torneranno anche a White Hart Lane per il quarto di finale contro il Tottenham, gara sospesa sabato scorso dopo l'arresto cardiaco del loro centrocampista poco dopo la mezzora. La partita sarà rigiocata il 27 marzo alle 19.30 ora locale, le 20.30 in Italia. "Ieri avevo parlato con la famiglia di Fabrice e oggi c'é stata una riunione con i giocatori - ha raccontato il manager dei Trotters Owen Coyle - Sia il papà Marcel che la fidanzata Shauna ci hanno detto che dovevamo rispettare i nostri impegni e una volta che l'ho comunicato ai giocatori nessuno ha avuto piu' dubbi sul fatto che dovevamo giocare".

HENRY IN AEREO DAGLI USA PER FABRICE - Domenica la partita contro il Real Salt Lake, poi un volo di oltre 5 mila miglia per far visita all'ex compagno. Thierry Henry ha sfidato la distanza che separa New York da Londra per far sentire la sua vicinanza a Fabrice Muamba, che con l'attaccante francese dei Red Bulls ha giocato all'Arsenal. I due, che si erano sentiti una settimana prima dell'arresto cardiaco sofferto da Muamba, hanno trascorso insieme oltre un'ora al London Chest Hospital.
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